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Anche i grandi piangono



Tantissimi (liceali e amici) mi fanno confidenze molto forti, e spesso (molti, non tutti) trovano in me l'unico orecchio che li può ascoltare e l'unico cuore che li può comprendere.

Oggi un mio giovane amico mi ha voluto rendere partecipe inviandomi una lettera che ha scritto come sfogo per un futuro che gli mette paura! Non so però perchè oggi ho avuto la reazione che, si forse mi viene di frequente, ma non per cose del genere: ho pianto! Ho pianto a leggere queste poche righe.

Effettivamente è molto molto semplice, forse per questo mi sono commosso? Questo mix di semplicità ma allo stesso tempo di un violento desiderio di mettersi in gioco:


"Sono uno studente del terzo anno di un liceo scientifico di Roma. Nei telegiornali vedo, o cercano di farmi vedere, il futuro del nostro Paese e soprattutto quello dei giovani, come una catastrofe. Io ancora non mi rendo bene conto di questa realtà perché sono ancora in un ambiente protetto, però un po’ di preoccupazione mi inizia a venire perché pian piano si avvicina il momento di decidere quale facoltà universitaria fare. Come scegliere? Fare quello che mi piacerebbe di più o quello che mi darà più possibilità di lavoro?                                                                                                                                                         
Allora mi viene un’altra domanda: stiamo facendo qualcosa per cambiare il futuro di tutti? Molte volte sento dire dagli adulti che loro ormai non possono fare più niente e che il futuro siamo noi giovani, ma se non si aggiunge qualcosa questo ragionamento non ha senso. Questa frase non deve essere una
frase spot,  quel qualcosa in più che bisogna aggiungere deve essere lo sforzo degli adulti di credere veramente nei giovani e farci capire che veramente noi possiamo fare qualcosa per il nostro futuro anche con piccole cose. Quest’ importante compito spetta alle persone che sono più vicine a noi, gli insegnanti e i genitori. La scuola non dovrebbe limitarsi a insegnare specifiche materie ma dovrebbe anche essere maestra di vita e devo ammettere che alcuni professori, che chissà perché sono i più amati dagli alunni, si impegnano a portare a compimento questa missione. Non scordiamoci
poi dei genitori che sono il nostro punto di riferimento nonché le persone di cui siamo imitatori. Sono loro i primi che hanno l’obbligo di affidarci dei valori su cui costruire il nostro futuro. Serve qualcuno che ci dia la possibilità di sognare sul nostro futuro perché siamo gli unici, appunto, che possiamo ancora sognare. Serve qualcuno, anche, che ci dia una leggera spinta per fare diventare i nostri sogni bellissima realtà                                                                                                                                           Se tutto questo manca, i giovani di oggi, finiti gli studi, aspetteranno senza speranza di diventare disoccupati per poi dire, dopo una ventina d’anni, che, ormai adulti, non possono fare niente. Riusciremo a spezzare questo circolo vizioso? Io spero di si, basta un po’ di sforzo da entrambi le parti."
  

Ma è così difficile vedere in un quindicenne una persona vera?

Oramai ne sono sempre più convinto, la cura contro le terribili solitudini degli adolescenti di oggi è più
semplice di quanto si creda: due chiacchiere, l'esempio... E la presenza dei genitori fa degli adolescenti che si sentono "diversi" i veri "normali"

Gli adolescenti sono i veri ribelli di cui c'è bisogno: quelli che colgono l'importanza delle piccole cose e la generosità verso gli altri. Insomma quelli che alla fine si godono davvero la vita. (E poi scrivono anche bene in italiano!)

Quando abbiamo a che fare con i giovani, la quasi totalità delle incomprensioni deriva dalla dimenticanza. Dimentichiamo che le risposte raggiunte da adulti sono un risultato: il risultato di un processo che ha avuto inizio proprio nell'età di chi ci sta di fronte. E chissà quanta vita, dolore e lotta per raggiungere quel risultato. Poi però quando abbiamo le risposte, paradossalmente dimentichiamo tutta questa vita, dolore e lotta. Come uno che dimenticasse il sudore, l'acqua e il lavoro richiesti, perché l'albero che ha piantato anni prima producesse la mela che sta addentando adesso. Chi ci sta di fronte allora diventa stupido. Ma non è più stupido dire al seme contenuto nella mela che stiamo mangiando:"Sei un immaturo!"?

Alessandro D'Avenia una volta nel suo blog riportava le parole di una sua alunna:"Vede prof il problema non è avere qualcuno che mi ascolti. Se chiedo loro di parlare, mia madre mi ascolta, mio padre mi ascolta. Il problema è avere qualcuno che mi creda".

Penso che una chiave per la crescita è la fiducia: dare fiducia che deve essere però reciproca! Chi comincia a darla per primo è già a metà strada. Sforzando la memoria ricordo che il mio presente di 16enne diventò un laboratorio di un futuro: letture, discorsi, scrittura, letteratura, bellezza, critica, arte...

Mi ricordo ancora tanti gesti di fiducia nei miei confronti da adulti che in alcuni casi mi sembravano insopportabili, ma anche quelli mi aiutarono, mi inserivano in qualcosa di grande, di misterioso, che io non capivo ed un adulto si fidava di me, mi sfidava, pensava che io ce la potessi fare. E ce la feci. Il presente mi si riempì di futuro e divenne mio, chi è privo di futuro si priva del presente.

Tornando alla lettera del mio amico dico: caro amico XY allora al tuo dubbio "cosa farò da grande?", fatte queste premesse io rispondo non lo so. Sta a te scoprirlo...
I talenti si coltivano è vero, ma prima bisogna scoprirli. E questo lo si fa adesso, tra i 13 e i 18 anni.La questione si gioca su tre livelli: essere, fare, avere. Ciascuno di noi ha ricevuto dei talenti concentrati o diluiti su questi tre livelli.Sta a noi scoprire i doni ricevuti e decidere su quali valga la pena giocarsi la vita, perché la vita sia (almeno un po') nostra: essere generosi, sapere dipingere o avere una piscina?essere capaci di voler bene, saper fare affari o avere la Ferrari? essere comprensivi, saper scrivere o avere un bell'aspetto?Certo se si riesce a far moltiplicare tutti i livelli tanto meglio... Ma non a tutti è dato.A tutti è dato il primo livello: libertà di essere e diventare persone che portano a piena maturazione se stessi, che poi significa capacità di donare se stessi (con talenti annessi).

Quindi: che farai da grande?
Sii te stesso e giocati la vita al meglio delle possibilità che ti sono state date.
Scoprile. Sceglile. Mettile in gioco.
E non perdere tempo, che è il primo talento che hai...
E io ti do una mano.
A volte pensiamo di dover fare grandi cose per amare. Ma per amare spesso bastano... queste piccole grandi cose.
Un anticipo del paradiso che si affaccia su questa terra sotto forma di vita vera. A me questo basta.
E alla fine ciò che lasceremo sulla terra è il talento moltiplicato: amore, abilità o cose?

Cari giovani; se avete paura del futuro e prendete i vostri sogni a prestito dalla tv e dai giornali di moda come farete a trovare la vostra unica e insostituibile via che farà il mondo migliore grazie alla vostra presenza? Non rinunciate ai vostri sogni! Chiedete aiuto. Cercate. Mettetevi alla prova. La realtà è troppo bella per perderne il profumo per superficialità, indolenza o dando semplicemente la colpa a cause esterne, che saranno magari vere e reali, ma che ad un certo punto, se non le accettiamo, diventano una scusa, dal momento che il passato non lo possiamo cambiare. Coraggio. Coraggio. Coraggio. Quanta bellezza, quanto bene siete capaci di realizzare! Un passo alla volta, ma con un sogno grande nel cuore. Meta ultima del viaggio, ma intenzione prima nel fare ogni passo. Perché mai svegliarsi tristemente ad un certo punto con la domanda: ma io fino adesso ho vissuto la vita di chi? Potrebbe essere troppo tardi!

Lo dico con il cuore che mii sorride, e di conseguenza occhi e bocca.

Non mi pentirò mai di "perdere" il tempo per le persone .
E con le parole di Papa Francesco la domenica delle palme "E, per favore, non lasciatevi rubare la speranza! Non lasciate rubare la speranza! Quella che ci dà Gesù".

Commenti

  1. ringrazio tutti gli amici che mi stanno scrivendo ringraziandomi per un'amicizia importante.

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  2. ringrazio tutti gli amici che mi stanno scrivendo ringraziandomi per un'amicizia importante.

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  3. Ho sempre saputo di avere un fratello speciale. Questa è una delle tante conferme! Ale, grazie! Fabi

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