Il prof. Cavaglià e Andrés Gil |
Un concorso tra tutti gli alunni della scuola: ognuno doveva scrivere un testo in un'ora d'italiano. Il migliore di ogni classe veniva premiato.
Più di duecento persone, da 5 a 80 anni, tutti gli alunni e gli insegnanti insieme, vari altri collaboratori scolastici, un buon gruppo di genitori, e a guidare la premiazione c'erano un poeta, Daniele Mencarelli (che nelle settimane precedenti si era letto tutte le 200 poesie), e il giovane attore, Andrés Gil.
A rompere il ghiaccio è stato un giovanissimo, di I primaria, che si è lanciato ad alzare la mano e a intervenire al microfono: “Per alimentare la poesia ti devi allenare sempre, perché il maestro ci fa leggere perché così alimentiamo la nostra poesia e ci fa imparare di più”.
Dopo l’applauso scrosciante che ha espresso la sorpresa di questo intervento “ardito”, Mencarelli ha commentato: La nostra epoca travisa un po’ il significato del talento, che da solo non basta mai: serve l’allenamento, serve la costanza, serve anche un po’ il sacrificio! Nel caso della poesia servono le letture, l’esercizio continuo, altrimenti il talento si secca come una pianta. Va sempre alimentato.
Una delle poesie recita così:
mirabile di tutti quelli pervenuti. La capacità di avvicendare immagini, di legare in figure di grande presa retorica fa di questo bambino un fanciullino il cui sguardo regala, e si spera regalerà, doni di parole".
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Per me, ancora una volta, è bello vedere come in Italia c'è una scuola che cresce e non si vede. La scuola che tutti vogliono: genitori, professori, alunni. Una scuola senza violenza e scandali. Una scuola fatta di persone al servizio e in collaborazione con altre persone. Una scuola che non si vede in tv e sui giornali.
Perché si sa lì non si parla della realtà...
Ma quella scuola c'è. Io la vedo crescere.
Negli anni i professori la poesia l'hanno resa astrusa, lontana, bizantina…Con questo concorso e con ciò che ho potuto vedere alla Iunior international institute, ho capito che la poesia non è caviale, la poesia è la cosa più quotidiana che io conosca.
La poesia non è un abito da sera, ma un paio di jeans.
La poesia è la luce in fondo al tunnel e il buio dentro il tunnel.
Grande stupore mi ha destato quando, conclusa la premiazione è stato chiesto al poeta se aveva notato cambiamenti tra i testi delle elementari e
quelli dei ragazzi più grandi della scuola media. La risposta è stata:
Quello che ho notato dal punto di vista contenutistico è il passaggio ovviamente legato all’età: le prime aperture di un sentimento che sta al poeta come le rose alle spine: la malinconia, avere nello sguardo dei momenti di apparente tristezza. Ma la malinconia è qualcosa d’altro, è un motore che può esservi utile nella vita. Questa è la differenza più grande! Ma attenzione: se la malinconia fosse una malattia, io da tempo immemore dovrei stare sotto terra; la malinconia è un sentimento meraviglioso che ci fa guardare con occhi nuovi.
Magnifico, lo trovo magnifico!
Qui il racconto della giornata fatto da due professori della scuola e pubblicato sul giornalino interno.
Diventare grandi come gli insegnanti
Scrivere è imparare
Zaini come pietre
Sapore come rose
Confuso nelle lezioni come un bambino sperduto nel bosco,
avere il corpo all’aria è come stare alla ghiaia.
Un alunno di III primaria
“Confuso nelle lezioni come un bambino sperduto nel bosco” è probabilmente il verso più autentico e
Il poeta ha commentato:
Il poeta Daniele Mencarelli |
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Per me, ancora una volta, è bello vedere come in Italia c'è una scuola che cresce e non si vede. La scuola che tutti vogliono: genitori, professori, alunni. Una scuola senza violenza e scandali. Una scuola fatta di persone al servizio e in collaborazione con altre persone. Una scuola che non si vede in tv e sui giornali.
Perché si sa lì non si parla della realtà...
Ma quella scuola c'è. Io la vedo crescere.
Negli anni i professori la poesia l'hanno resa astrusa, lontana, bizantina…Con questo concorso e con ciò che ho potuto vedere alla Iunior international institute, ho capito che la poesia non è caviale, la poesia è la cosa più quotidiana che io conosca.
La poesia non è un abito da sera, ma un paio di jeans.
La poesia è la luce in fondo al tunnel e il buio dentro il tunnel.
Il Direttore premia il vincitore di seconda secondaria |
Grande stupore mi ha destato quando, conclusa la premiazione è stato chiesto al poeta se aveva notato cambiamenti tra i testi delle elementari e
quelli dei ragazzi più grandi della scuola media. La risposta è stata:
Quello che ho notato dal punto di vista contenutistico è il passaggio ovviamente legato all’età: le prime aperture di un sentimento che sta al poeta come le rose alle spine: la malinconia, avere nello sguardo dei momenti di apparente tristezza. Ma la malinconia è qualcosa d’altro, è un motore che può esservi utile nella vita. Questa è la differenza più grande! Ma attenzione: se la malinconia fosse una malattia, io da tempo immemore dovrei stare sotto terra; la malinconia è un sentimento meraviglioso che ci fa guardare con occhi nuovi.
Vorrei pubblicare tutte le poesie premiate con i rispettivi commenti, ma intanto, accontentatevi di questo!
Qui il racconto della giornata fatto da due professori della scuola e pubblicato sul giornalino interno.
Questo articolo l'ho pubblicato su Cogitoetvolo.
Articolo ripreso sul Corriere della Sera
Articolo pubblicato su Zenit
Articolo pubblicato su METRO edizione romana (pagina 6)
Articolo pubblicato su Italians, blog di Severgnini
Articolo ripreso su Libero Gossip
Articolo ripreso su DiLei (sezione di Virgilio)
Articolo ripreso su Freenewspos.com
Articolo pubblicato su Il Sussidiario
Articolo ripreso su Libero.it
Articolo pubblicato su La Stampa
Articolo pubblicato su AetnaNet
Articolo pubblicato su Good news
Articolo pubblicato su Zenit
Articolo pubblicato su METRO edizione romana (pagina 6)
Articolo pubblicato su Italians, blog di Severgnini
Articolo ripreso su Libero Gossip
Articolo ripreso su DiLei (sezione di Virgilio)
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