Raccontare il Vangelo agli adolescenti è la sfida di questo interessante volume, scritto da un giovane autore, Alessandro Cristofari. Un libro intelligente (sin dalla copertina, realizzata da Marta D’Avenia) che potrà essere utile a molti ragazzi «curiosi di Dio».
Msa. Ma ai ragazzi di oggi interessa ancora Gesù Cristo?
Cristofari. Anni fa, da adolescente, partecipai a un torneo di calcio internazionale per ragazzi in Spagna. Qualche ora dopo il mio arrivo, entrai in uno stanzone immenso pieno di gente, perlopiù giovani, raccolti in un silenzio assordante. Era una cappella per l’adorazione del Santissimo Sacramento, dove dei ragazzi si alternavano ininterrottamente per pregare. In momenti come questi capisci che Dio vuole parlare proprio con te: le emozioni da stadio passarono presto, quel silenzio e quella presenza sono rimasti. Fu un momento che mi segnò. La mia esperienza da educatore oggi, in questi tempi di crisi, mi porta a dire che la fede non basta riceverla per tradizione, come era una volta, ma è una ricerca autentica e consapevole. Allora i ragazzi che vi aderiscono sono determinati, perché è un percorso che hanno intrapreso con consapevolezza e sono disposti a fare sacrifici per capire e approfondire. Incontro tanti giovani che restano affascinati dall’esempio di altre persone e dai santi che vivono la loro fede in pienezza. Abbiamo perso oggi la capacità di comunicare la bellezza. Il rumore delle distrazioni può coprire la voce sottile con cui la bellezza ci chiama per ammaestrare il nostro cuore.Msa. Ma ai ragazzi di oggi interessa ancora Gesù Cristo?
Come suscitare nei giovani la passione per il Vangelo?
Lei è un educatore: che cosa le chiedono più spesso gli adolescenti che incontra?
Gli adolescenti sono tutta una domanda. Hanno interrogativi molto grandi, tipici di quest’età. Si interrogano su dolore, morte, felicità, amore, sesso, Dio, fede, paura… Quelle domande che ruotano intorno ai quesiti di sempre, riassunti nel grido: posso io essere felice? Niente muove le persone come la felicità, niente muove un adolescente come la possibilità di raggiungerla. I ragazzi sono molto riconoscenti soprattutto per il tempo che dedico loro. Il problema restiamo noi adulti e la cultura che abbiamo costruito attorno a questi ragazzi che vengono spesso dipinti negativamente. Loro sanno riconoscere la gratuità e hanno la capacità di ringraziare quando la incontrano. Sono attratti dalla vita come dono, non come prestazione o come consumo egoistico.
Messaggero di Sant'Antonio, versione digitale. (15 aprile 2018)
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